La celiachia è una patologia infiammatoria cronica, a carattere autoimmune, e se dopo la diagnosi non si interviene prontamente con l’eliminazione del glutine dalla propria alimentazione (seguendo una dieta senza glutine), a lungo andare ci potrà essere un ancor più grave peggioramento dei danni presenti a livello della mucosa intestinale, con conseguente malassorbimento e carenze di macronutrienti e micronutrienti.
Malassorbimento e carenze nutrizionali prima della diagnosi
Tra i micronutrienti implicati troviamo diverse vitamine (e sali minerali) che svolgono un ruolo importante per gli apparati del nostro organismo, come ad esempio alcune vitamine del gruppo B, il ferro, lo zinco, il magnesio e la vitamina D.
È importante specificare che queste carenze, sempre in base alla gravità del danno presente a livello della mucosa intestinale, sono riscontrate al momento della diagnosi, prima quindi di procedere con una dieta mirata e l’eliminazione del glutine dalla propria alimentazione.
Carenze nutrizionali dopo la diagnosi e dieta senza glutine
Dal momento in cui il paziente riceve la diagnosi di celiachia, in tempi piuttosto brevi (secondo gli studi più recenti, si parla di miglioramento già dopo pochi mesi, fino ad arrivare al massimo a un anno) seguendo una dieta bilanciata senza glutine, si avrà la riparazione del danno a livello della mucosa intestinale e di conseguenza sarà ristabilito anche il suo corretto funzionamento.
In questo modo le carenze sopracitate, nella maggior parte dei casi, rientrano.
Quando parliamo di dieta bilanciata, ci riferiamo ovviamente ad una dieta correttamente impostata ed equilibrata, in modo da fornire il giusto apporto di carboidrati, proteine, lipidi e fibra, ma anche di vitamine e sali minerali.
Diversi studi hanno infatti evidenziato come spesso nei soggetti celiaci ci possa essere poca assunzione di fibre e una maggior assunzione di lipidi rispetto alla popolazione generale, motivo per cui un intervento nutrizionale mirato e personalizzato risulta essere fondamentale per risolvere questi squilibri.
Sarà successivamente compito del medico prescrivere gli opportuni esami del sangue per verificare l’effettivo ritorno nella norma di tutti i parametri, e solo nel momento in cui si dovessero riscontrare ancora delle carenze (nonostante l’intervento nutrizionale mirato) si potrà procedere con l’utilizzo di integratori.
È quindi sempre necessario associare degli integratori alla dieta dopo la diagnosi di celiachia?
Non è assolutamente obbligatorio che il paziente celiaco assuma integratori, in quanto una dieta bilanciata senza glutine risulta essere sufficiente per ristabilire le eventuali carenze presenti al momento della diagnosi.
L’utilizzo di integratori è previsto solo nel momento in cui le analisi del sangue evidenzino delle anomalie o nel momento in cui siano presenti patologie secondarie alla celiachia che purtroppo possono determinare carenze nutrizionali non superabili con la sola alimentazione.
In ogni caso è sempre sconsigliato il fai da te, sia relativamente all’alimentazione che all’assunzione di integratori: è importante rivolgersi sempre al proprio medico e al proprio nutrizionista per valutare eventuali carenze e scegliere come agire.