Dai dati emersi dalle ultime relazioni annuali del Ministero della Salute emerge un aumento delle nuove diagnosi di celiachia nel nostro paese, fattore che rende sempre più attuale il tema del rischio contaminazione. La diffusione di alimenti “senza glutine” è in forte aumento e questo aspetto rappresenta un’opportunità commerciale importante per le aziende produttrici gluten free.
Rischio di contaminazione di un alimento senza glutine
Un alimento gluten free cessa di essere tale quando entra in contatto con un alimento contenente il glutine. Tale contaminazione di natura accidentale può riscontrarsi lungo tutta la filiera produttiva.
Ma vi siete mai chiesti cosa accade quando un’azienda produttrice ritenga o abbia motivo di ritenere che un prodotto alimentare senza glutine (e non solo) non sia conforme ai requisiti di sicurezza e dunque risulti non sicuro per il consumatore finale?
Scopriamo insieme come è strutturato un sistema di allarme rapido per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute umana.
Obblighi dell’operatore del settore alimentare (OSA)
Il Regolamento cardine in materia di igiene e sicurezza alimentare, Reg. (CE) 178/2002, guida l’Operatore del Settore Alimentare (OSA), unico responsabile della sicurezza degli alimenti, nell’adozione di particolari misure da seguire qualora un prodotto rappresenti un rischio per la salute del consumatore.
Infatti, nel caso in cui un’azienda ritenga o abbia motivo di ritenere che il suo prodotto non sia conforme ai requisiti di sicurezza, cioè nel caso di alimenti gluten free si rilevi sul prodotto finito tracce di glutine > 20 ppm (ovvero una quantità pari a 20 mg di glutine per kg., livello massimo consentito per essere considerati alimenti a rischio per soggetti celiaci) l’OSA deve adottare delle misure di ritiro e di richiamo.
Ritiro e richiamo degli alimenti: quali sono le differenze?
Con il termine ritiro, si fa riferimento a qualsiasi misura volta a impedire la distribuzione, l’esposizione e l’offerta al consumatore di un prodotto considerato non conforme al requisito di sicurezza alimentare. Verranno quindi avviate procedure per far rientrare il prodotto presso l’azienda produttrice. Sarà poi premura dell’OSA informare i suoi clienti in maniera efficace e accurata sulla non conformità riscontrata e ritirare il prodotto dal mercato.
In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve provvedere al richiamo. In questo caso entrano in gioco tutte quelle misure volte a ottenere la restituzione di un prodotto considerato pericoloso che il produttore o distributore ha già fornito o reso disponibile ai consumatori.
Poiché il prodotto in questo caso è già in commercio, nella procedura di richiamo verranno coinvolti Autorità competenti, mezzi di informazione e varie piattaforme. Sarà poi responsabilità del dettagliante sospendere la messa in vendita, segregare il prodotto ed esporre opportuna cartellonistica di richiamo con tutte le informazioni necessarie per il consumatore.
Da ciò si evince quanto l’attività di informazione e sensibilizzazione giochi un ruolo fondamentale per la salvaguardia della salute umana.
Sarebbe auspicabile, ma sicuramente un’utopia, se tutti noi, in quanto consumatori consapevoli, spendessimo un minuto al giorno del nostro tempo per visitare il portale che il Ministero della Salute ha istituito, predisponendo una specifica area dove è possibile prendere visione dei richiami alimentari effettuati dagli OSA.
Dott.ssa Valentina Lecca